Aynaz Haidari: lettera a Riace dalla Germania
Porgo i miei saluti a ciascuno di voi carissimi amici e carissime amiche. Spero che stiate bene, vi scrivo della nostra situazione.
Con la mia famiglia siamo a Dortmund, in Germania. Ci hanno dato una casa. Grazie a Dio ora siamo un po’ sollevati. Quando siamo arrivati in Germania per la prima volta, abbiamo sofferto molto. Siamo stati trasferiti in diversi centri di accoglienza. Siamo rimasti al centro di accoglienza di Mönchengladbach per un mese, dove è stato un po’ difficile per noi. Finché il nostro nome è stato registrato sul sistema. Poi siamo stati trasferiti in un’altra città – Wegberg. Siamo rimasti in un Centro di accoglienza per due mesi. Successivamente, siamo stati trasferiti al centro della città di Dortmund. Ci siamo sistemati ad Haim (Haim è un altro tipo di centro di accoglienza), e stavamo un po’ più a nostro agio lì, ci davano dei soldi, e potevamo fare noi la spesa e cucinare. Dopo due mesi di permanenza, appena ci è stato rinnovato il nostro permesso di soggiorno, ci hanno dato una casa nella città di Dortmund. Ci hanno anche iscritto al corso di lingua tedesca. Ci hanno promesso che avrebbero trovato un corso di lingua vicino a casa nostra. Ora stiamo aspettando la risposta. Il nostro caso è in corso di valutazione.
So che vi vedete spesso, mi avete ricordato i giorni di feste nel villaggio di Riace. Che bei giorni e ricordi indimenticabili che abbiamo trascorso insieme, abbiamo festeggiato giorno e notte. Ringrazio tantissimo tutta la gente del villaggio di Riace. Erano buoni amici. Ci hanno accolto a braccia aperte. Ogni volta che incontravamo qualcuno nelle sue strade strette e tortuose, ci salutavano. I vecchi e i giovani erano molto gentili. Ringrazio tanto i nostri gentili insegnanti, veramente ci hanno messo tanto impegno con noi.
Voglio scrivere qualche riga su uno che voi conoscete molto bene. Una persona piena di gentilezza e compassione. Che ama tanto i bambini. Ricordo che anche se i loro genitori li facevano mangiare a casa, lui comunque aveva assunto una cuoca per loro. Aiutava i bambini a mangiare con le sue stesse mani. Se uno dei bambini non mangiava, si preoccupava e diceva ai genitori di dire ai loro figli di mangiare. Era così amichevole con i bambini, ogni volta che lo vedevano correvano verso di lui e lo circondavano. A volte saltavano su e giù. Lui li accarezzava amorosamente. Vedevo che ogni bambino era felice e allegro a Riace.
Mi manca tanto questa persona buona e gentile. Desidero e prego Dio di incontrare ancora una volta questa grande persona con un grande cuore, io e tutta la mia famiglia gli vogliamo molto bene. Perché ci ha aiutato in una situazione molto difficile della nostra vita e ci ha salvato dall’abisso della caduta, o meglio dalla morte.
In un certo senso, gli dobbiamo la nostra vita. Se lui e i suoi amici non ci avessero sostenuto, sarei nella prigione talebana come milioni di donne e ragazze afghane. In quel caso, non avevamo né il diritto alla libertà, né il diritto all’istruzione, né il diritto di scegliere. Non potevamo nemmeno alzare la voce. Nessuno sentiva il nostro grido: ogni giorno le donne e le ragazze afghane stanno morendo silenziosamente. Anzi, possiamo dire che sono morte che camminano.
Il gruppo talebano si è infiltrato nel tessuto della società come le termiti. Stanno mangiando dall’interno e distruggeranno tutto. Grazie a Dio ci siamo salvati da questi selvaggi. Non lo dimenticherò. Ho un debito verso tutti voi che ci avete restituito la libertà, il diritto all’istruzione e al lavoro. La persona gentile e dal cuore grande è Mimmo Lucano, con i suoi amici e amiche. Ci hanno fornito con sorriso e generosità tutto ciò di cui avevamo bisogno e che volevamo. E saremo per sempre in debito con lui e i suoi amici.
Prego sempre e chiedo a Dio per la sua salute e gli auguro buona vita.
Con rispetto,
la tua piccola Aynaz Haidari e la sua famiglia
Febbraio 2023
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